Basilico: come coltivare e usare la più celebre delle aromatiche

Come coltivare il basilico partendo dal seme

Il basilico è una pianta erbacea annuale originaria dell’Asia tropicale e dell’India, coltivata come pianta aromatica e ampiamente utilizzata nella cucina italiana grazie al suo particolare aroma, che a seconda delle varietà può essere più o meno pungente.

Per procedere alla semina, si possono usare le comuni bustine di semi della varietà preferita, oppure si possono scegliere i semi maturati sulla pianta fiorita l’anno precedente.

Maggio è il mese ideale per la semina in pieno campo: basta riempire un vaso con terriccio ricco e ben drenato, spargere i semi adeguatamente distanziati tra loro, e ricoprire con circa 1 centimetro di terriccio molto fine. Inizialmente si irriga con uno spruzzino, mantenendo il terreno umido; a mano a mano, con la crescita delle piantine, si verserà delicatamente l’acqua al bordo dei vasi. In questa prima fase, è opportuno riparare le piante dal sole delle ore più calde.

Quando le piantine sono alte circa 5 centimetri, vanno rinvasate in vasi più grandi, conservando sempre il panetto di terra che avvolge le radici, lasciandone anche 2-3 molto vicine, se così si sono sviluppate. È conveniente utilizzare del terriccio ricco di materia organica.

L’esposizione ideale è luminosa per tutto il giorno, parzialmente ombreggiata durante le ore più calde. Non appena il terriccio si asciuga, il basilico va irrigato con acqua tenuta in un secchio per una notte, o anche acqua piovana.

Come coltivare il basilico acquistato nei vasetti

Se preferiamo acquistare piantine di basilico già sviluppate, occorre ripiantarle in vasi più grandi, ad almeno 20 centimetri di distanza, facendo attenzione a non staccare la terra attaccata alle radici.

Non facciamo fiorire il basilico

È importantissimo, quando le piante di basilico sono ben sviluppate e raggiungono un’altezza di almeno 30 centimetri, procedere alla cimatura. Vanno asportati gli apici con i fiori che si stanno formando con le due foglioline sotto.

In questo modo, si allunga il ciclo di vita della pianta. I fusti lasciati fiorire diventano legnosi e riducono la produzione di foglie; inoltre rilasciano un ormone che altera l’aroma della pianta.

Come raccogliere e conservare il basilico

Le foglie vanno raccolte staccandole delicatamente dal picciolo, partendo dall’alto, al mattino.

In cucina l’uso del basilico è semplice, ma richiede alcune accortezze: per la preparazione del pesto non deve essere frullato ma pestato nel mortaio di legno; per ottenere profumatissimi sughi va aggiunto a fine cottura. Le foglie di basilico vanno spezzate delicatamente con le mani quando si usano in preparazioni come capresi e insalate, al fine di mantenerne intatto l’aroma.

Esistono diversi metodi per conservare il basilico, affinché il suo sapore ci accompagni per tutto l’anno.

È possibile:

  • congelare le foglie pulite dentro i contenitori forma-ghiaccio, riempiti d’acqua;
  • preparare pesto in quantità (40 foglie di basilico lavate e asciugate, 4 cucchiai di parmigiano, 1 cucchiaio di pecorino, una manciata di pinoli, da uno a due spicchi di aglio, pochissimo sale grosso, olio d’oliva per emulsionare) usando il mortaio di legno. La preparazione potrà essere congelata nei cubetti-forma-ghiaccio e utilizzata per condire la pasta, saltandola in padella durante l’inverno;
  • essiccare le foglie su un vassoio di carta, all’ombra. Le foglie andranno successivamente tritate e conservate in un vasetto di vetro.

Quando prepariamo le cassette fiorite per l’estate da collocare in balcone, ricordiamoci di questa insostituibile aromatica, preziosa alleata della cucina mediterranea, lasciandole lo spazio che merita!

Le varietà più diffuse sono:

  • basilico classico genovese (molto profumato, utilizzato per fare il pesto);
  • basilico greco (minimum), con foglie piccole e allungate, dall’aroma più dolce e meno intenso.

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